Si è aggravato il bilancio dei cittadini argentini morti in Israele per l’attacco di Hamas. Nella giornata di domenica si è avuta notizia di altre due vittime, portando a quattro il totale. L’ultima vittima accertata è la 55enne Ronit Rudman, che era sposata con Roland Sultan anch’egli morto durante l’aggressione del gruppo armato. Prima di lei, le autorità argentine erano venute a conoscenza della morte di un’altra donna argentina, che era risultata la terza vittima.
Si tratta di Silvia Mirensky, 80 anni: viveva nel kibbutz Ein Hashloshá, a 17 chilometri da Gaza. Nell’attacco, la sua casa ha preso fuoco e lei non è riuscita ad abbandonarla in tempo. Nelle prime ore di domenica, invece, le vittime erano sembrate essere due.
Il primo nome è stato quello di Rodolfo Fabián Skariszewski, 56 anni e originario di Río Cuarto, località della provincia di Córdoba. Da vari anni viveva nel sud di Israele, a Moshav Ohad, a quindici minuti di auto dalla Striscia di Gaza. Sposato, tre figli, faceva parte del movimento sionista Hejalutz Lamerjav. Dopo di lui, le autorità avevano informato anche della morte di Abi Korin, altro argentino residente in Israele figlio di un noto referente della grande comunità ebraica in Argentina che è stato anche responsabile della scuola Scholem Aleijem di Buenos Aires nonché direttore del reparto cultura dell’Amia, nota per il terribile attentato del 1994 che provocò la morte di 85 persone e centaia di feriti. Inoltre, sarebbero almeno due gli argentini dispersi dopo gli attacchi di Hamas. Sono Iair e Eitan Horn, figli del giornalista Itzik Horn, dei quali non si hanno notizia dalla giornata di sabato dopo l’attacco al kibbutz Nir Oz, vicino alla Striscia di Gaza. Intanto, il ministero degli Esteri argentino ha informato i connazionali residenti in Israele dell’apertura di voli speciali per chi voglia essere rimpatriato in Argentina. I cinque aspiranti alla presidenza dell'Argentina hanno dedicato al conflitto in Medio Oriente del secondo e ultimo confronto televisivo, tenuto domenica sera. "In primo luogo, la mia solidarietà con Israele e il suo pieno diritto a difendere il territorio dai terroristi", ha detto il candidato di ultradestra, Javier Milei. Solidarietà "con il popolo di Israele, in questo momento triste dell'attacco terroristico di Hamas", è stata espressa anche dalla conservatrice Patricia Bullrich, già ministro della Sicurezza nel governo dell'ex presidente, Mauricio Macri. Parole simili a quelle del governatore della provincia di Cordoba, Juan Schiaretti, mentre la candidata della sinistra, Myriam Bregman, parla del dolore per "le vittime civili, registrate in un conflitto che ha alla base la politica dello Stato di Israele, di occupazione e apartheid contro il popolo palestinese". Il ministro dell'Economia, Sergio Massa, candidato del peronismo di centrosinistra accreditato di un passaggio al secondo turno, intende rendere "chiara la sua solidarietà con tutte le vittime di un attacco terroristico brutale che oggi mette a lutto il mondo"