Sono arrivate in Argentina oltre 200.000 dosi del vaccino russo Sputnik V, convalidato dalla rivista medica The Lancet
Imposta la quarantena obbligatoria a Lima, capitale del Perú. Cresce il mercato nero delle bombole di ossigeno in Messico
In Argentina entra in vigore l'imposta sulle grandi fortune per ricavare fondi per moderare gli effetti della pandemia
L'Argentina ha manifestato preoccupazione per la situazione in Myanmar dopo il colpo di stato
Secondo le autorità locali, la zona patagonica El Bolsón è stata colpita dal "peggior incendio boschivo della sua storia"
Sport. Calcio: Nella finale brasiliana della Coppa Libertadores, il Palmeiras ha battuto 1-0 il Santos ed è il nuovo campione del continente
In Argentina prosegue la campagna di vaccinazione con lo Sputnik V, sviluppato dall'Istituto Gamaleya di Mosca.
La settimana scorsa, un aereo di Aerolíneas Argentinas, ha portato da Mosca 220.000 dosi per il nostro paese e 20.000 per la Bolivia.
Il carico è arrivato poco prima che la rivista medica The Lancet pubblicasse un rapporto secondo il quale il vaccino russo è sicuro ed ha un'efficacia superiore al 91 per cento.
Il presidente argentino Alberto Fernández ha partecipato mediante teleconferenza al Forum Economico di Davos ed ha affermato: "I vaccini devono essere un bene pubblico globale". Lo ha affermato dopo che è stato reso noto che una decina di paesi concentrano oltre il 90 per cento dei vaccini a livello mondiale, in un quadro di scarsezza e di ritardi da parte delle aziende farmaceutiche nelle consegne accordate con i paesi.
A causa della pandemia, prosegue nel nostro paese fino al 28 febbraio lo stato di distanziamento sociale ed obbligatorio, "DISPO".
Il DISPO comprende una serie di restrizioni per frenare la propagazione del coronavirus ed è più flessibile rispetto allo stato di isolamento o ASPO.
Rimangono in vigore il divieto di riunioni con molte persone e l'osservanza dei protocolli sanitari in tutti gli ambiti.
La novità di questa proroga risiede nella riapertura delle scuole, secondo i criteri disposti da ogni provincia.
Ricordiamo che le centrali sindacali dei docenti si oppongono al rientro a scuola con una presenzialità al 100 per cento come ad esempio è previsto dal governo della città di Buenos Aires.
Secondo le centrali sindacali, a causa dello stato di degrado in molte scuole non si può osservare il distanziamento sociale né con gli standard di igiene per evitare i contagi.
Infatti, un magistrato della capitale argentina, accogliendo il reclamo dei maestri, ha citato le autorità della città di Buenos Aires affinché spieghino come saranno i protocolli per la riapertura delle scuole. Secondo quanto informato da alcuni media locali, alcuni gruppi di genitori presenteranno ricorso perché si garantisca l'assistenza di tutti gli alunni, al di là di qualunque criterio epidemiologico.
D'altro canto, è entrato in vigore l'ordine imposto alle compagnie aeree di ridurre del 30 per cento le loro frequenze da e verso le zone considerate a rischio per la pandemia: gli Stati Uniti, il Messico e l'Europa. Nel caso del Brasile la riduzione delle frequenze sarà del 50 per cento.
Inoltre, si mantiene la chiusura delle frontiere terrestri per gli stranieri non residenti.
D'altro canto, Amnesty International ha avvertito che si rivolgerà ad organismi internazionali se il governo argentino non interviene in Formosa. Secondo le denunce, in quella provincia del nord-est argentino si commettono abusi ed arbitrarietà nel quadro della lotta al Covid-19, soprattutto nei centri di isolamento per i casi positivi e i casi sospetti.
Martedì, rappresentanti di Amnesty sono stati ricevuti dal Capo di Gabinetto, Santiago Cafiero, il quale gli ha assicurato che si monitora con molta attenzione la situazione.
La scorsa settimana, il segretario per i Diritti Umani, Horacio Pietragalla, è partito per Formosa, per constatare le denunce.
Dopo la visita, il funzionario ha affermato: "Abbiamo potuto individuare casi isolati però non possiamo parlare di violazioni sistematiche dei diritti umani né di centri clandestini di detenzione".
È stata imposta una quarantena severa a 10 regioni del Perú, almeno fino al 14 febbraio . L'obiettivo è quello di ridurre una nuova ondata della pandemia di Covid-19. Il provvedimento comprende la capitale Lima e la città El Callao, che concentrano quasi la metà della popolazione di questo paese sudamericano di quasi 32 milioni di abitanti.
Durante due settimane, i residenti potranno uscire di casa soltanto per gli acquisti essenziali.
Il governo del presidente Fernando Sagasti ha deciso la chiusura dopo un forte aumento della media giornaliera dei contagi, passata da 1.600 in dicembre a 5.600 in gennaio.
In quel quadro, Sagasti ha annunciato che il suo paese inizierà tra poco la vaccinazione grazie al programma "COVAX" dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che consegnerà 35 milioni di dosi a paesi latinoamericani.
In Perú vi è una scarsezza di bombole di ossigeno, necessarie per i pazienti più gravi affetti da Covid-19. La scorsa settimana, è stato reso pubblico che moltissime persone fanno la fila durante tre giorni per ricaricare le bombole e assistere i loro parenti malati.
In Messico, la mancanza di bombole ha fatto sì che il loro prezzo aumentasse del 700 per cento e quindi è emerso un mercato nero che le autorità affermano di combattere.
Stando alle fonti ufficiali, il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador si riprende favorevolmente dal coronavirus mentre segue, in stato di isolamento, gli affari pubblici del paese.
D'altro canto, il Cile rilancerà la campagna di vaccinazione grazie all'acquisto di 4 milioni di dosi al laboratorio cinese Sinopharm.
In Brasile, la Chiesa cattolica ha denunciato il presidente Jair Bolsonaro per "la cattiva gestione della pandemia". Con oltre 220.000 vittime, il paese presenta il maggior numero di morti per coronavirus nel mondo, superato soltanto dagli Stati Uniti.
La conferenza episcopale ha presentato il reclamo dinanzi alle Nazioni Unite e all'Organizzazione Mondiale della Sanità per "comportamento contradittorio, negazionista e indifferente al dolore". Il documento mette in rilievo il fatto che su ogni dieci morti per coronavirus nel mondo, "una delle vittime è brasiliana".
D'altra parte, in Bolivia, medici della città di Santa Cruz de la Sierra hanno fatto uno sciopero per 24 ore per reclamare alle autorità l'imposizione di una quarantena severa per frenare i contagi.
Dal suo canto, il neopresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha firmato un decreto affinché l'uso della mascherina diventi obbligatorio in qualunque mezzo di trasporto pubblico.
La misura comprende gli aerei, i treni, la metropolitana, gli autobus, i taxi , i traghetti e pure nei porti ed aeroporti.
In Argentina è entrata in vigore l'imposta sulle grandi fortune che cerca di ricavare fondi per la lotta alla pandemia di Covid-19.
L'imposta è stata creata tramite una legge del Parlamento alla fine del 2020 ed è stata regolamentata da un decreto presidenziale la scorsa settimana. Sono da essa raggiunti i detentori di patrimoni superiori ai 200 milioni di pesos (pari circa a due milioni di dollari). Secondo fonti ufficiali, degli oltre 40 milioni di abitanti dell'Argentina, soltanto 12.000 persone pagheranno l'imposta che si riscuote per un'unica volta. Il tributo è del 3,5 per cento per gli attivi in Argentina e del 5,5 per cento per i beni detenuti all'estero. Il governo sostiene che il tributo consentirà di ricavare circa 3 miliardi di dollari che saranno destinati a materiale sanitario, assistenza alle medie imprese e borse per gli studenti. Sebbene l'imposta gravi sugli individui e non sulle imprese, lobbies quali la Società Rurale Argentina hanno manifestato il loro ripudio e dicono di temere che essa diventi permanente e non straordinaria.
L'Unione Industriale Argentina ha definito l'imposta "confiscatoria" ed hanno affermato che scoraggia gli investimenti.
Dal suo canto, la ong britannica Oxfam ha elogiato il tributo durante il Forum Economico di Davos. L'entità ha presentato un rapporto intitolato "Il virus della disuguaglianza" in cui denuncia che la pandemia ha approfondito le disuguaglianze nel mondo. Secondo Oxfam, i paesi dovrebbero aumentare le imposte ai più ricchi, "così come ha fatto recentemente l'Argentina".
D'altro canto, l'Argentina ha pagato 315 milioni di dollari, al Fondo Monetario Internazionale. Si tratta della prima scadenza di interessi dell'anno. Il pagamento è stato effettuato mentre Buenos Aires negozia gli ultimi dettagli di un accordo per estinguere il totale del debito con il FMI per 44 miliardi di dollari.
Il Ministero degli Esteri argentino ha emesso un comunicato in cui manifesta la sua preoccupazione per la situazione in Myanmar, dopo il colpo militare che ha rovesciato il governo democratico del paese asiatico. Nel messaggio ufficiale, Buenos Aires ha manifestato inquietudine per gli arresti del presidente Win Myint, del Consigliere di Stato e premio Nobel per la Pace Aung Suu Kyi e di altri leader politici. Inoltre, il comunicato reclama "si rispettino i risultati delle elezioni dello scorso 8 novembre", le quali, secondo i militari, sono state fraudolente.
Occorre rilevare che il leader del colpo di Stato, il generale Min Aung Hlaing, è stato denunciato in un tribunale argentino per crimini di lesa umanità nel novembre 2019. È accusato di genocidio contro i Rohingya, una minoranza di fede musulmana nello stato di Rakhine , un caso presentato dinanzi alla Corte penale internazionale dell'Aia.
Parecchie organizzazioni dei diritti umani, fra cui le Nonne di Plaza de Mayo, hanno presentato la denuncia in un tribunale di Buenos Aires.
Oltre ai militari, il governo civile rovesciato è segnalato come favoreggiatore dell'esodo forzato dei Rohingya nella causa aperta in Argentina.
A quel tempo, la stessa Suu Kyi aveva difeso le forze armate del suo paese quando il caso divenne noto anche se riconobbe che ci poteva essere stato "un uso eccessivo della forza".
Un incendio nella zona El Bolsón, nel nord della Patagonia, ha distrutto quasi 7.000 ettari di boschi selvatici.
Bruno Pogliano, sindaco di quella città nella provincia di Río Negro, ha affermato che si tratta della perdita ambientale ed ecologica più grande della storia. Il capo dell'amministrazione comunale ha informato che i danni sono irreparabili poiché fra gli alberi bruciati vi erano "lengas" di 300 anni e cipressi di oltre 100.
Per il disastro, vi sono sei persone imputate dalla giustizia, accusate di non aver spento correttamente il fuoco acceso per preparare una grigliata di carne. Secondo gli investigatori, le braci da loro lasciate, hanno originato l'incendio che non si è potuto ancora controllare malgrado le piogge dell'ultimo fine settimana.
D'altra parte, tre yaguareté sono stati liberati nella riserva faunistica degli Esteri dell'Iberá, nella provincia di Corrientes. Questa specie di felino era scomparsa dalla zona a causa della caccia furtiva durante il ventesimo secolo. La fondazione Rewilding Argentina è a capo di un progetto di ripopolamento con animali portati dal Brasile. I gruppi conservazionisti che lavorano nella grande zona umida, hanno scoperto che uno yaguareté femmina ha partorito due cuccioli nel mese di gennaio. La notizia è stata celebrata dall'attore statunitense ed attivista dell'ambientalismo Leonardo Di Caprio.
SPORT
Calcio
Nella finale brasiliana della Coppa Libertadores, il Palmeiras ha superato 1-0 il Santos nello stadio Maracaná di Rio de Janeiro. Dopo i 90 minuti regolamentari senza reti, si è giocato il tempo supplementare durante il quale Breno ha segnato l'unica rete della partita. Palmeiras, della città di Sao Paulo, ha dunque vinto la seconda Coppa Libertadores, dopo quella ottenuta nel 1999.
I brasiliani partono la settimana prossima per Qatar per giocare il campionato mondiale per club a cui partecipano i campioni di ogni continente. Oltre al Palmeiras, saranno presenti il Bayern Munich della Germania, Tigres del Messico, Ulsan Hyundai della Corea del Sud, Al Ahly dell'Egitto e Al Duhail del Qatar. Non vi sarà nessun rappresentante dell'Oceania poiché il campione neozelandese, Auckland City, si è astenuto dal partecipare a causa della pandemia.
D'altro canto, Platense è ritornato in serie A dopo 20 anni di assenza. La squadra di Vicente López, nel nord dell'area metropolitana di Buenos Aires, ha battuto 4-2 ai rigori l'Estudiantes di Rio Cuarto.