News e notizie
1- Negli ospedali si è cominciato ad applicare il trattamento con siero equino per guarire i pazienti da Covid-19 . Si tratta di una tecnica sviluppata in Argentina.
2- Aumentano i casi di Covid-19 in America del Sud. Parecchi paesi rinforzano le restrizioni.
3- Il governo argentino ha revocato la chiusura delle esportazioni di mais in mezzo ad una sospensione della vendita di granaglie da parte delle associazioni rurali
4- In vista delle elezioni del 7 febbraio, i candidati presidente dell'Equador hanno partecipato ad un dibattito
5- Gli abitanti delle isole Malvinas rifiutano l'accordo della Brexit che ha escluso le isole dai benefici dell'Unione Europea
Questa settimana il presidente argentino Alberto Fernández ha visitato il centro dell'Università di San Martín dove si è sviluppato un siero per trattare pazienti gravi affetti da Covid-19.
Il siero chiamato Covifab fa parte di un'iniziativa congiunta del settore pubblico e privato.
Secondo lo studio precedente alla sua approvazione, il siero riduce la mortalità del 45 per cento, diminuisce i giorni di permanenza nel reparto terapia intensiva ed il bisogno di ricorrere al respiratore.
Il COVIFAB è basato su anticorpi equini che riescono a bloccare il virus SARS-COV-2 ed ad evitare la sua propagazione. Fra altri vantaggi, il siero può essere prodotto in modo veloce e su larga scala.
Dopo l'approvazione la scorsa settimana da parte dell'ANMAT, l'ente che regola la sicurezza degli alimenti e dei farmaci in Argentina, il siero ha cominciato ad essere somministrato ai pazienti gravi ricoverati negli ospedali.
La notizia arriva in un contesto di un aumento significativo dei contagi. Si è passati da 5.000 contagi giornalieri a metà dicembre ad oltre 13.000 fin dall'inizio del 2021.
Per questo motivo il governo ha decretato il coprifuoco notturno per limitare la circolazione e scoraggiare le riunioni sociali, soprattutto quelle dei giovani.
L'applicazione delle misure dipende da ogni circoscrizione a seconda del numero di casi e del livello di occupazione dei posti letto delle terapie intensive.
La provincia più grande del paese, Buenos Aires, non ha indurito le restrizioni e cerca di proteggere la stagione turistica in corso.
Tuttavia, il governatore di questa provincia, Axel Kicilloff ha avvertito che se si dovessero aggravare ancora di più gli indicatori sanitari, si potrebbero decidere ulteriori chiusure.
D'altro canto, ha suscitato polemiche la morte di un uomo ricoverato con Covid-19 al quale hanno somministrato diossido di cloro per ordine del giudice.
Ricordiamo che le entità mediche di tutto il mondo insistono sul fatto che la sostanza non solo NON è efficace contro il coronavirus ma è inoltre pericolosa. Un magistrato ha però accolto il ricorso presentato dalla famiglia del paziente, Oscar García Rúa, 92enne, per applicargli il trattamento effettuato dalla clinica Otamendi della città di Buenos Aires "sotto protesta".
Successivamente un medico che la vittima conosceva ha prescritto "nebulizzazioni con diossido di cloro" e ora è indagato dalla magistratura come istigatore dell'intervento.
D'altro canto, una delle principali e più famose strade commerciali del Sudamerica, Florida, in pieno centro della città di Buenos Aires, è in agonia a causa della pandemia. Durante il 2020, oltre 500 negozi hanno chiuso i battenti ed il fatturato è calato dell' 80 per cento.
L'associazione Amici di via Florida ha spiegato che i clienti abituali sono turisti ed impiegati d'ufficio, scomparsi dalla zona a causa del coronavirus.
La seconda ondata della pandemia di Covid-19 colpisce l'America del Sud prima del previsto.
Gli esperti calcolavano che i casi sarebbero saliti all'inizio dell'autunno - così come è successo in Europa - però i contagi stanno aumentando in piena estate meridionale.
In Cile, ad esempio, questa settimana si sono registrate oltre 4.000 infezioni giornaliere per la prima volta dalla fine di giugno.
Dal Collegio medico del Cile hanno definito "contradittorio" il governo del presidente Sebastián Piñera per la flessibilizzazione delle restrizioni dinanzi all'aumento dei casi.
Occorre rilevare che Piñera è entrato in isolamento preventivo per un contatto ravvicinato con un caso confermato di COVID-19 e per questo motivo, il presidente dell'Argentina, Alberto Fernández, ha rinviato la visita ufficiale in Cile prevista per la settimana ventura.
Dal suo canto, la Bolivia ha confermato che attraversa la seconda ondata della pandemia con una "velocissima escalation di casi". Questa settimana si è registrato il più alto numero di contagi in un giorno dall'inizio della crisi sanitaria: 2,263.
In quel quadro le autorità delle due principali città boliviane, La Paz e Santa Cruz, hanno informato che gli ospedali pubblici sono saturi.
L'ex presidente Evo Morales è risultato positivo al Covid-19 e le sue condizioni sono stabili.
D'altro canto in Colombia, il governo ha annunciato che è stato superato il picco di casi registrati a metà dello scorso anno, con circa 5.000 contagi registrati questa settimana.
Fonti ufficiali hanno avvertito che l'87 per cento dei posti letto in terapia intensiva è occupato.
Il governo del Perú, così come altri governi della regione, punta su una veloce e massiccia vaccinazione per uscire dalla crisi sanitaria.
Lima, ad esempio, ha ormai firmato accordi per acquistare milioni di dosi dei vaccini Sinopharm della Cina e quello di Oxford-Astra Zeneca.
In Brasile, è morto per coronavirus un noto presentatore televisivo, Stanley Guzman, critico delle restrizioni per la pandemia.
A proposito del Brasile, il vaccino Sputnik V di origine russa, comincerà ad essere fabbricato in quel paese sudamericano dalla impresa farmaceutica Uniao Quimica della capitale Brasilia. L'impresa ha informato che soddisferanno la domanda dei paesi della regione come ad esempio l'Argentina dove è in corso fin da dicembre la vaccinazione con lo Sputnik V. Oltre 100.000 persone hanno ricevuto la prima dose nel nostro paese.
D'altro canto, a Miami vi è polemica per i latinoamericani - fra cui molti argentini - che sono arrivati in quella città per ricevere una dose del vaccino Pfizer o Moderna.
Il governo argentino ha revocato la sospensione delle esportazioni di mais decisa per garantire l'approvigionamento del prodotto nel mercato interno.
La chiusura, prevista originalmente fino a marzo, è stata ripudiata dalle associazioni rurali attraverso un lock-out, cioè, una sospensione delle vendite di granaglie durante tre giorni.
Il Ministero dell'Agricoltura ha prima annunciato la riapertura delle esportazioni fino a 30.000 tonnellate giornaliere però ieri ha cancellato quel limite massimo.
Secondo l'accordo raggiunto con i rappresentanti del settore rurale, si effettuerà un monitoraggio dei saldi esportabili per assicurare l'approvigionamento di mais nel paese.
La controversia ha luogo nel contesto di un importante aumento dei prezzi internazionali delle commodities agricole che l'Argentina esporta come ad esempio la soia, il grano ed il mais.
La maggior domanda esterna promuove l'aumento dei prezzi alimentari nel mercato interno per cui il governo è intervenuto.
Dalle isole Malvinas hanno denunciato la loro esclusione dall'accordo commerciale raggiunto dall'Unione europea e da Londra sul dopo Brexit. L'assemblea legislativa dell'arcipelago sotto controllo britannico ha considerato "sporco e ingiusto" il trattamento che Londra ha riservato al territorio dell'Atlantico Sud.
Attraverso un messaggio pubblicato sul giornale Penguin News, l'Assemblea si è detta dispiaciuta del fatto che l'accordo abbia escluso le Malvinas dai benefici commerciali, doganali e fiscali con il blocco comunitario. Lisa Watson, editrice di quella pubblicazione, ha affermato che "l'ironia è che le conseguenze della Brexit saranno probabilmente meno dure per le Mavinas che per il Regno Unito".
A partire dall'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, avvenuta lo scorso 1 gennaio, i prodotti delle isole dovranno pagare dazi di fino al 18 per cento per entrare nello spazio europeo.
Il governo argentino ha celebrato l'esclusione delle Malvinas dall'accordo e ritiene che ciò rinforza il reclamo di sovranità sulle isole occupate dal Regno Unito dal 1833.
In quel quadro, Buenos Aires ha rinnovato l'appello ad intavolare negoziati allo scopo di risolvere la controversia, in sintonia con la risoluzione 2065 delle Nazioni Unite che riconosce la disputa territoriale.
In Equador, in vista delle elezioni del 7 febbraio, i candidati presidenziali hanno tenuto un dibattito televisivo in cui si sono riferiti ai piani che porteranno avanti nel caso dovessero vincere le elezioni e succedere all'attuale mandatorio Lenín Moreno. Queste saranno le elezioni con il maggior numero di candidati in oltre 40 anni: 17 in totale. Secondo i sondaggi, uno dei principali candidati è Andrés Araúz che conta sull'appoggio dell'ex presidente Rafael Correa, residente in Belgio e condannato per corruzione in Equador.
L'ex mandatario sostiene che quelle accuse fanno parte di una campagna contro di lui perpetrata dal governo di Moreno, suo ex vicepresidente e ora ferreo avversario.
Staff Rae Italiano: Caritina Cosulich e Chelo Ayala
Produzione: Silvana Avellaneda
Web: Julián Cortez