È morto a Berlino Luis Esteban Kyburg, accusato di concorso nell'omicidio di almeno 23 oppositori politici durante la dittatura militare argentina dal 1976 al 1983. È quanto reso noto dalla procura generale di Berlino, che indagava sull'ex tenente della marina argentina rintracciato nel 2020 dal quotidiano “Bild” nella capitale della Germania, dove risiedeva dal 2012. Margarete Koppers, la procuratrice generale di Berlino, ha dichiarato : “La morte dell'imputato pone bruscamente fine agli sforzi decennali dei parenti delle vittime e delle autorità inquirenti in Argentina e Germania per far luce sulle atrocità commesse nelle base navale di Mar del Plata. Per i congiunti delle vittime, è difficile da sopportare ed è molto doloroso”. Secondo la procura generale di Berlino, Kyburg è deceduto per cause naturali l'11 ottobre scorso all'età di 76 anni, ma la sua morte è stata notificata alla magistratura soltanto il 15 novembre. Comandante in seconda del Raggruppamento subacquei tattici UT 612 della marina argentina di stanza presso la base di Mar del Plata, l'allora tenente Kyburg avrebbe contribuito a decidere quali oppositori non dovessero essere rilasciati ma uccisi. Secondo le accuse della procura generale di Berlino, questi omicidi corrispondevano alle idee politiche dell'imputato e ai suoi obiettivi nella “lotta contro la sovversione” nell'Argentina della dittatura di Jorge Videla.
In particolare, si tratta di almeno 23 giovani donne e uomini “di sinistra” arrestati e poi torturati nella base di Mar del Plata. I prigionieri sono stati uccisi con un colpo di pistola alla nuca durante liberazioni fittizie o gettate nel vuoto dai “voli della morte”. Tuttavia, Kyburg non poteva essere estradato in Argentina perché, da discendente di emigrati tedeschi nel nostro Paese, aveva la cittadinanza della Germania. Tuttavia, nel 2013 venne emesso dall'Interpol un mandato di arresto internazionale nei confronti dell'ex tenente della marina argentina. Inoltre, la procura di Mar del Plata spiccò contro Kyburg un ordine di cattura con una taglia di 50 mila pesos, allora pari a circa settemila euro. Per evitare l'arresto, il ricercato era già fuggito nel 2012 a Berlino dove viveva nel quartiere di Friedrichshain. A “Bild” che l'aveva rintracciato, Kyburg si dichiarò innocente, sottolineando di non aver commesso alcun omicidio e di attendere un processo, mentre taceva sule accuse.