PALAZZO ALVEAR

L'Ambasciata d'Italia in Argentina compie 100 anni

Non è stata una cerimonia comune quella che ha commemorato martedì sera a Buenos Aires i 100 anni dell'Ambasciata d'Italia in Argentina. Di fronte a invitati di altissimo livello - tra i quali quattro importanti ministri del governo argentino - e con una splendida messa in scena fatta di teatro, giochi di luci, musica e danza, è stato ripercorso e rievocato nell'elegante residenza di Palazzo Alvear - recentemente restaurata - un secolo di relazioni bilaterali con i suoi protagonisti.
Tra questi ultimi anche l'ambasciatore Fabrizio Lucentini, che al termine della coinvolgente rappresentazione iniziale ha ricordato alcuni passaggi della storia delle relazioni tra Italia ed Argentina, cementate nel 1924 dalla decisione di aprire una sede diplomatica con rango di ambasciata e di acquisire una residenza che rappresentasse adeguatamente l'alto livello dei rapporti tra i due Paesi, il Palazzo Alvear.
"Buenos Aires è piena di simboli e testimonianze architettoniche di quella che è la connessione tra i nostri due Paesi, ma Palazzo Alvear in particolare ci dice fondamentalmente due cose: la prima è che la profondità dei legami bilaterali non è una questione di convenienza strategica e che sono le nostre radici comuni ad unirci; il secondo messaggio che ci viene è ancora più importante, e ci dice che l'Italia è stata sempre al fianco dell'Argentina e sempre ci rimarrà", ha detto Lucentini.
E tra gli oltre 100 invitati, ad ascoltare l'ambasciatore italiano c'era anche il nuovo ministro degli Esteri argentino, Gerardo Werthein, oltre ai titolari dell'Economia, Luis Caputo, della Giustizia, Mariano Cuneo Libarona, e della Cultura, Mario Lugones, accompagnati anche dal presidente della Confindustria argentina (Uia), Daniel Funes de Rioja.
Presenze di altissimo livello che testimoniano il rafforzamento dei rapporti bilaterali sancito nell'ultimo anno dalla visita del presidente Javier Milei a Roma; da quella a Buenos Aires del vicepresidente e ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani; e dalla volontà espressa dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di includere anche una tappa argentina al margine del suo viaggio il 18 novembre al G20 di Rio de Janeiro.