La Commissione per i Diritti Umani della Camera dei Deputati inizierà a discutere i progetti di legge che propongono l'inserimento dell'antisemitismo come causa nella legge anti-discriminazione e l'inasprimento delle pene per gli atteggiamenti e le manifestazioni negazioniste di genocidio e crimini contro l'umanità.
La commissione presieduta da Hugo Yasky si riunirà a partire dalle 14:00 nell'edificio annesso e discuterà anche il progetto che prevede la creazione dell'Osservatorio per la Convivenza Democratica con la modifica dell'articolo 213 del Codice Penale, relativo alle pene per gli atteggiamenti negazionisti e/o apologetici di genocidio e crimini contro l'umanità.
Tra i progetti di legge che si riferiscono alla penalizzazione del negazionismo, si cercherà di unificare i criteri intorno alle iniziative di Marina Stilman (Coalizione Civica) e dei partiti di governo Estela Hernández, Eduardo Fernández, Gisela Marziotta e Carolina Moisés, sulla base di un progetto di consenso elaborato dallo stesso Yasky.
Uno dei progetti, quello di Fernández, di Córdoba, stabilisce la modifica dell'articolo 213 per stabilire che "chiunque neghi pubblicamente, apostrofi o rivendichi la commissione di crimini di genocidio e crimini contro l'umanità previsti dallo Statuto di Roma della Corte penale internazionale e da altri trattati internazionali sui diritti umani con gerarchia costituzionale a cui il nostro Paese aderisce, sarà condannato da tre mesi a due anni di carcere".
La questione è tornata al centro del dibattito nel corso della campagna elettorale in corso da giugno, a seguito delle dichiarazioni dei leader di La Libertad Avanza, Javier Milei e Victoria Villarruel, in merito alla negazione del terrorismo di Stato degli anni '70 e dei crimini contro l'umanità perpetrati dalla dittatura civile-militare in Argentina (1976-1983).