Il presidente dell’Argentina, Javier Milei, ha tenuto un discorso alla nazione ieri, nel primo anniversario del suo insediamento. Il presidente ha illustrato i principali risultati sinora ottenuti dalla sua amministrazione, ha rivolto critiche all’opposizione e ha presentato i progetti per il prossimo anno.
Il discorso del presidente è stato incentrato sull’ottimismo, pur riconoscendo i sacrifici imposti a una grossa fetta della popolazione in nome dell'austerità. L'Argentina, ha affermato Milei, ha superato "la prova del fuoco" e dopo mesi duri l'economia ha iniziato a crescere.
“Stiamo uscendo dal deserto, la recessione è finita e il Paese ha finalmente iniziato a crescere”, ha detto ancora Milei. Ciò non significa “che siamo arrivati in porto”, ma che il Paese è arrivato alla fine dell’anno “con sollievo” e con “la certezza che il futuro sarà sempre migliore: in Argentina stanno arrivando tempi felici”, ha detto. Durante il discorso, registrato nel pomeriggio di ieri e trasmesso alle 21, Milei ha rivendicato una serie di "successi" ottenuti dalla sua amministrazione: primo fra tutti la riduzione dell'inflazione, passata al 193 per cento annuo a ottobre, molto inferiore al 211,4 per cento registrato a dicembre 2023, e con il 2,7 per cento su base mensile. L’Argentina ha intrapreso “la più grande manovra dell’umanità” e ha "messo un freno all’inflazione monetaria fino a portarla a zero”: l’inflazione galoppante, ha promesso Milei, presto sarà “solo un brutto ricordo”. Il presidente ha evidenziato anche che l’Argentina non ha più un disavanzo, ma “un surplus fiscale sostenuto, esente da default, per la prima volta negli ultimi 123 anni”.
In questo primo anno Milei ha governato con una ridotta forza parlamentare: alla Camera e al Senato il suo partito, La libertà Avanza (Lla), è in minoranza, e nessuno dei 23 governatori delle rispettive province appartiene al suo partito. Nonostante questo, e pur con la presenza di ostacoli e ostruzionismi, Milei è riuscito a portare avanti i suoi progetti principali, tra cui la dibattuta "Legge basi", nota come "legge omnibus": il pacchetto di provvedimenti su economia, industria, società che va nella direzione di una economia sempre più aperta e di una presenza dello stato sempre più ridotta. Parlando di tagli alle spese, Milei ha menzionato i più rilevanti, a cominciare da quelli a 13 ministeri (tra cui Ambiente e Cultura) e il licenziamento di circa 30 mila impiegati statali.
Importanti anche i risultati raggiunti con il Fondo monetario internazionale: a fine novembre la portavoce dell'Fmi, Julie Kozack, in conferenza stampa, ha reso noto che il Fondo potrebbe concludere un nuovo accordo con il governo dell'Argentina. Numerose le riunioni svolte quest'anno tra la direttrice dell'Fmi, Kristalina Georgieva, e delegazioni del governo Milei. L'organismo multilaterale ha riconosciuto l'importanza delle scelte operate da Buenos Aires soprattutto sul piano del riequilibrio dei conti pubblici, apprezzando anche il contemporaneo sostegno alle classi meno abbienti. “Oggi il mondo punta nuovamente sull'Argentina, e gli investitori valutano se venire a vivere nel Paese”, ha detto Milei rivolgendosi agli argentini. Nel migliore dei casi, ha continuato, prima “eravamo un Paese irrilevante”.
Lo stipendio base “è passato da 300 a 1.100 dollari” e il rischio Paese “diminuisce di 700 punti”. Tutto sommato, significa che “stiamo migliorando le capacità di tutti gli attori dell'economia”, ha affermato Milei. In merito alle relazioni internazionali, Milei ha ribadito la volontà di riportare l'Argentina "dalla parte dell'Occidente", cercando di incrementare la vicinanza con gli Stati Uniti e Israele. Il governo argentino, ha spiegato Milei, lavora per stringere un accordo di libero commercio con gli Stati Uniti. "Stiamo portando avanti una proposta per eliminare i dazi che rendono più cara la vita di tutti", ha detto il presidente, aggiungendo di voler "aumentare il numero di Paesi che compongono oggi il Mercosur", l'area di integrazione economica cui appartengono anche Brasile, Uruguay, Paraguay e Bolivia. "Vogliamo promuovere un accordo di libero commercio con gli Usa”, in modo che l'Argentina "smetta di dare le spalle al mondo. Non c'è prosperità senza commercio, non c'è commercio senza libertà”. Il discorso di Milei ha toccato anche il tema della sicurezza, sintetizzato dal motto “chi la fa la paga”. Da una stretta alle manifestazioni che bloccano le strade, a un incremento della cooperazione transnazionale nel settore della difesa e del contrasto alla criminalità organizzata, passando per il rinnovamento della flotta aerea dell’esercito con mezzi più aggiornati. Tutto contribuisce all’obiettivo di “creare ordine per le strade” ed evitare alti tassi di reati, soprattutto omicidi. “Abbiamo messo fine alle manifestazioni", ha rivendicato ieri il presidente, aggiungendo che per il suo governo “l’ordine pubblico è essenziale” e che “i ‘piqueteros’ hanno paura di scendere in piazza”: “Le persone possono circolare tranquillamente”, ha aggiunto il presidente. Il presidente argentino ha anticipato un incremento della produttività in tutti i settori dell’economia. Durante il discorso alla nazione, Milei ha fatto riferimento alla “motosega” da lui agitata in campagna elettorale per simboleggiare la sua volontà di tagliare drasticamente i conti pubblici: “Quest’anno avete già conosciuto la motosega, ma ora arriverà una motosega profonda”. Il presidente ha aggiunto che il governo avvierà controlli “su tutte le spese dello Stato, perché ci siamo abituati ad uno Stato che si fa carico di tutto”. Milei ha precisato di voler eliminare agenzie, segreterie e aziende pubbliche. "Più piccolo è lo Stato, maggiore è la libertà”, ha affermato.
Milei ha anticipato infine che il governo presenterà “nei prossimi giorni” un piano nazionale per il nucleare, e ha aggiunto che “nessuno dovrebbe sorprendersi se l’Argentina diventerà il prossimo hub dell’intelligenza artificiale”.
Il primo anno della presidenza Milei è stato segnato da liberalizzazioni, privatizzazioni e tagli per concretizzare il progetto di ripresa economica del Paese. Un anno in cui, nelle parole di Milei, “ha vinto il bene, la punizione per i criminali, la nostra capacità di disinnescare la bomba dell’inflazione ereditata dai governi precedenti, il deficit zero e la guerra con la casta, l’onore delle forze armate, la libertà, le idee democratiche, le reti sociali e le nuove tecnologie”. In un video di celebrazione del suo primo anno da presidente, Milei ha sostenuto che la sua azione di governo promuove i valori di vita, proprietà, giustizia e libertà.
Prima di tenere il discorso alla nazione, trasmesso dalle reti televisive e radiofoniche del Paese, Milei ha incontrato i membri della Società rurale argentina (SRA), la più grande associazione di grandi imprenditori agricoli.
All’evento, con oltre 400 delegati e dirigenti di tutto il Paese, ha partecipato anche il ministro dell'Economia, Luis Caputo. (Agenzia Nova)
PRIMO ANNO Di GOVERNO