Le organizzazioni di difesa dei diritti umani hanno celebrato a Buenos Aires la decisione dell'Unesco di riconoscere il Museo della Memoria aperto nella ex Scuola di meccanica della Marina (Esma) come Patrimonio mondiale dell'umanità.
Per l'occasione, in presenza di Madri e Nonne di Plaza de Mayo, del ministro della Cultura,Tristán Bauer, della Giustizia, Martín Soria e la presenza del Segretario ai Diritti Umani, Horacio Pietragalla Corti, è stata scoperta una targa commemorativa in cui si ricorda che la Esma fu "un luogo di detenzione, tortura e sterminio" durante la dittatura al potere fra il 1976 e il 1983.
"E' un giorno molto particolare - ha dichiarato la presidente delle Nonne di Plaza de Mayo, Estela de Carlotto - in cui la gioia della gioventù che presenzia questa cerimonia si mescola con la tristezza, per i tanti che sono assenti e di cui non si conosce neppure la fine fatta".
Da parte sua la responsabile delle Madri di Plaza de Mayo, Taty Almeida ha sottolineato che "con questo riconoscimento si dimostra che nel nostro Paese c'è stato un genocidio e che il 'Nunca Más' significa proprio 'Mai più'". "A coloro che rivendicano la dittatura - ha concluso alludendo a settori ultraconservatori che cercano di riabilitare il regime militare dei generali argentini in chiave elettorale - diciamo che continueremo a resistere noi donne pazze che, nonostante la repressione e le sedie a rotelle che dobbiamo usare per la nostra età avanzata, siamo ancora in piedi".