Un'emittente collega delle onde corte che opera dagli Stati Uniti, Voice of America o la Voz de América (in lingua spagnola) ha compiuto lo scorso 1 febbraio 79 anni.
È nata nel 1942 con una prima tappa molto modesta: un giornale radio di 15 minuti trasmesso attraverso le onde corte per la Germania da un piccolo studio nella città di New York. Ricordiamo che a quei tempi si svolvega la seconda guerra mondiale.
Attualmente Voice of America è un'organizzazione finanziata dal governo statunitense però editorialmente indipendente, che raggiunge oltre 280 milioni di persone di tutto il mondo, ogni settimana, in oltre 40 lingue.
Alle sue storie, presenti nelle piattaforme di radio, televisione e digitali, si può accedere da telefoni cellulari e social network.
Le notizie di Voice of America sono trasmesse da una rete di oltre 2.500 stazioni radiofoniche affiliate.
Voice of America fa parte dell'Agenzia statunitense per i media globali, l'agenzia di governo che controlla tutte le trasmissioni internazionali degli Stati Uniti che non sono militari.
I giornalisti di Voice of America producono contenuti quotidianamente senza l'interferenza del governo statunitense.
E ora andiamo in altri paesi del nostro continente americano.
Iniziamo dal Perú.
Il vicariato apostolico di Iquitos promuove un'iniziativa per portare l'educazione nelle comunità rurali e indigene delle province di Maynas e Loreto-Nauta allo scopo di migliorare l'accesso dei bambini e ragazzi di Loreto all'educazione remota offerta dal Ministero della Pubblica Istruzione attraverso il programma "Aprendo en Casa" ("Imparo a Casa") e dalla Direzione Regionale Educazione di Loreto con il programma "Aprendiendo al son del Manguaré" ("Imparando sulle note del Manguaré"). Ricordiamo che il manguaré è uno strumento di percussione precolombiano utilizzato dalle comunità indigene amazzoniche.
Il Centro amazzonico di antropologia ed applicazione pratica, Caap, ricorda, dal suo sito web, che Loreto è stata una delle prime regioni colpite duramente dalla pandemia di Covid-19 ed una delle più danneggiate dalle misure di isolamento, lasciando in uno stato di abbandono migliaia di studenti che vivono in zone remote. Loro non hanno accesso ad internet, ad un televisore né ad una radio. Stando all'informazione della Direzione Regionale dell' Educazione di Loreto, soltanto il 52 per cento degli studenti della regione ha accesso ai servizi di educazione remota nelle sue diverse alternative. Dinanzi a questa situazione, allo scopo di agevolare la diffusione virtuale del materiale dell' orientamento scolastico del programma "Aprendo en Casa" e "Aprendiendo al son del Manguaré" per docenti, genitori e studenti delle comunità remote della regione, la Chiesa di Iquitos porta avanti il rinnovamento del trasmettitore dell'emittente radiofonica del vicariato apostolico "La voz de la selva". Inoltre, grazie alle donazioni, si fabbricano circa 2.500 ricevitori radiofonici che saranno distribuiti prima dell'inizio dell'anno scolastico fra le famiglie che non hanno le risorse economiche sufficienti per acquistare una radio o un televisore o che nel peggiore dei casi non hanno accesso all'energia elettrica.
Ora andiamo in Bolivia.
La Bolivia ha iniziato lo scorso lunedì 1 febbraio l'anno scolastico in modo virtuale, attraverso internet, radio e televisione.
Secondo i piani del Ministero della Pubblica Istruzione , le lezioni virtuali saranno impartite in due modi: dalle piattaforme educative via internet nelle città dove vi è accesso alla rete e attraverso i media statali radiofonici e televisivi nelle zone rurali.
Il Ministero aveva deciso all'inizio di gennaio l'impartizione delle lezioni in modo virtuale a causa del coronavirus che ha provocato oltre 216.800 contagi e 10.379 morti in una popolazione di 11,5 milioni di abitanti.
Il canale BTV e Radio Illimani diffonderanno materiale educativo per i diversi livelli la mattina ed il pomeriggio. Soltanto nelle popolazioni con pochi abitanti, dove non vi è rischio di contagio da coronavirus e previa autorizzazione ufficiale, si consentiranno le lezioni presenziali. Vi ricordiamo che Radio Illimani opera sulle onde corte, sulla frequenza 6025 kHz, nella banda di 49 metri.
E ora visitiamo Cuba.
La Giornata Mondiale della Radio, proposta dall'Unesco e approvata dalle Nazioni Unite dal 2012, è dedicata nel 2021, nella maggior parte delle Antille, all'emittente internazionale Radio Habana Cuba.
Questa giornata si celebra ogni 13 febbraio.
Secondo l'informazione diffusa dall'Associazione cubana delle Nazioni Unite, Acnu, Radio Habana Cuba spicca nell'universo radiofonico cubano per la qualità dei contenuti e per la sua storia iniziata 60 anni fa.
A causa della situazione epidemiologica, la celebrazione avrà luogo con la partecipazione di un minimo di rappresentanti dell'emittente internazionale.
Attualmente, l'emittente cubana trasmette sulle onde corte, FM e internet (www.radiohc.cu) in spagnolo, inglese, francese, portoghese, arabo, creole e speranto.
Ricordiamo che la prima stazione radio (2LC) inziò le trasmissioni il 22 agosto 1922. Il Sistema di Radio Cubana nacque il 24 maggio 1962.
E concludiamo il nostro viaggio in Messico.
La seduta plenaria dell'Istituto Federale delle Telecomunicazioni (IFT) ha deciso di rilasciare tre nuove concessioni ad uso sociale indigeno per prestare il servizio di radiodiffusione sonora in FM negli stati di Oaxaca, Tabasco e Michoacán. Le 19 concessioni rilasciate dall'ITF per l'operazione di stazioni radiofoniche ad uso sociale indigeno, costituiscono non solo un mezzo per offrire informazioni ai loro abitanti sulle questioni che riguardano la comunità ma servono a preservare la loro madrelingua ed a promuovere e riscattare le manifestazioni culturali che danno identità ai popoli originari. Inoltre, promuovono e garantiscono i diritti dei popoli indigeni al libero accesso all'informazione plurale, così come alla libera manifestazione delle loro idee come stabilito nella Costituzione Politica degli Stati Uniti Messicani.