La giornalista, scrittrice e saggista Beatriz Sarlo, che si è distinta nella critica letteraria e culturale ed è stata una figura iconica della letteratura argentina, è morta a 82 anni.
Circa tre settimane fa aveva subito un ictus che ha complicato la sua salute. Sebbene fosse riuscita a uscire dalla terapia intensiva presso il Sanatorio Otamendi, nelle ultime ore è peggiorata e è deceduta. Nel marzo dello scorso anno, era morto il suo compagno, il cineasta Rafael Fillippelli.
Sarlo è riconosciuta per libri come *Escenas de la vida posmoderna* (1994), che è stato il suo primo bestseller, e per la sua vasta carriera accademica. La sua morte rappresenta una perdita irreparabile per il mondo culturale. In una delle sue ultime dichiarazioni al quotidiano *La Nación*, Sarlo aveva rivelato di essere al lavoro su un libro che raccogliesse le sue memorie. I suoi lavori hanno ricevuto importanti riconoscimenti, come il Premio Konex di Platino, il Premio Pluma de Honor dell'Accademia Nazionale di Giornalismo dell'Argentina e il Premio Internazionale "Pedro Henríquez Ureña" nel 2015, conferito dalla Repubblica Dominicana. Sarlo nacque il 29 marzo 1942 a Buenos Aires. Era figlia di Saúl Sarlo Sabajanes e Leocadia Beatriz del Río.
Si laureò in Lettere all'Università di Buenos Aires (UBA) all'età di 26 anni e iniziò la sua carriera nel campo dell'analisi culturale e della critica letteraria.
Nel 1978 fu co-fondatrice della rivista *Punto de Vista*, una pubblicazione fondamentale nella resistenza intellettuale durante l'ultima dittatura civico-militare argentina (1976-1983). Nel corso della sua carriera, pubblicò libri essenziali come *Una modernidad periférica* (1988), *Escenas de la vida posmoderna* (1994) e *La pasión y la excepción* (2003), in cui combinava analisi letteraria, politica e culturale.
La sua opera esplora le tensioni tra tradizione e modernità, nonché il ruolo dell'Argentina in un mondo globalizzato.
SCRITTRICE E SAGGISTA ARGENTINA