Circa 3.000 persone hanno partecipato alla marcia con fiaccole per commemorare il 108° anniversario del Genocidio armeno, partita dalla Facoltà di Giurisprudenza dell'UBA nel quartiere Recoleta di Buenos Aires, con slogan di giustizia e riparazione, organizzata dal tavolo intergiovanile della Comunità armena di Buenos Aires (MICA). L'evento, che fa parte di una serie di attività che vengono replicate nel Paese e in altre parti del mondo, è iniziato dopo le 19.30 sulla scalinata della Facoltà di Giurisprudenza, da dove si è diretto verso la residenza dell'Ambasciatore della Repubblica di Turchia.
La marcia, a cui hanno partecipato persone di diverse età, ha espresso slogan di pace e memoria, oltre a fiaccole e bandiere della repubblica caucasica, per il genocidio del popolo armeno consumato dall'Impero Ottomano tra il 1915 e il 1923 dove circa 1,5-2 milioni di civili armeni siano stati perseguitati e uccisi dal governo dei Giovani Turchi nell'Impero Ottomano. Il Genocidio armeno, chiamato anche Olocausto armeno o Grande crimine, fu la deportazione forzata e il tentativo di sterminio della cultura armena,
Al 2021, trenta Paesi hanno riconosciuto il genocidio, tra cui Germania, Russia, Stati Uniti e Argentina in quello che é considerato il primo genocidio moderno. Il 1° settembre 1987, l'allora presidente argentino Raúl Alfonsín, riconobbe pubblicamente il Genocidio armeno con la promulgazione della Legge 26.199. A sua volta, la legge nazionale promossa dal Consiglio nazionale armeno dichiara il 24 aprile di ogni anno "Giornata di azione per la tolleranza e il rispetto tra i popoli" in commemorazione del genocidio di cui il popolo armeno fu vittima.
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